Apre la Stazione Mazzini… e il futuro comincia qui!

Con lo slogan “arriva la S bolognese”, viene pubblicizzata in questi giorni una novità importante che è per la Città un bel segno di modernità: l’inaugurazione delle due nuove stazioni di Bologna: la Centrale per i treni AV e la stazione Mazzini.

Questa inaugurazione, che a buon diritto verrà festeggiata in modo abbondante (qui il programma), costituisce un passaggio importantissimo non solo come punto di arrivo di un lungo processo amministrativo e trasportistico, ma soprattutto come punto di partenza di un nuovo modo di spostarsi a Bologna. Per questo, è importante che lo spirito di questa inaugurazione sia: “non finisce qui!”.

L’apertura delle due nuove stazioni (che saranno operative insieme anche a quella AV di Reggio Emilia da domenica 9 giugno) è un passo di estrema importanza: da un lato, le linee ad alta velocità consentono ormai da Bologna di essere in tempi e con standard europei alle principali città d’Italia; e questo, viaggiare per credere!, è un servizio fondamentale per vuole viaggiare per lavoro o per turismo. Bologna collegata in 30 minuti a Firenze (una delle capitali mondiali del turismo: 12,3 milioni di visitatori all’ombra di Palazzo Vecchio nel solo 2011) ed in 50 minuti a Milano significa un ventaglio infinito di nuove possibilità di crescita per la nostra Città, che spetterà alle nostre istituzioni pubbliche e private saper cogliere al meglio!

Dall’altro lato – ed è forse quello che più ci dà gioia e più ci tocca da vicino – la nuova Stazione Mazzini è un tassello fondamentale verso la meta della metropolitana di superficie a Bologna: il Servizio Ferroviario Metropolitano. Un sistema, cioè, dove la fitta rete ferroviaria che insiste sul territorio della nostra Città, dopo un secolo e mezzo in cui è servita principalmente come snodo di transito “attraverso” Bologna, finalmente possa diventare una rete per passeggeri “a favore” di Bologna.

Questo cambio di funzione, in un certo modo “storico”, che con l’8 giugno inizia sul serio, può aver luogo solo grazie alla vera premessa di tutto questo discorso: l’apertura cioè della Stazione centrale sotterranea per i treni ad alta velocità, che consentirà di portare la maggior parte dei treni in transito per Bologna sui nuovi binari sotterranei che passano sotto la Città da San Ruffillo a Borgo Panigale (e per la verità pronti già da alcuni anni).

Dalla Stazione Mazzini, dalla mattina di domenica 9 giugno, si potrà andare alla Stazione Centrale in 6 minuti, e a San Ruffillo in 2!

Non potremo però dirci soddisfatti se la partita finisse qui, con i primi treni che partiranno domenica mattina. Come ho già avuto modo di dire anche qui qualche mese fa, è infatti ancora più importante che ora, attorno all’ossatura del SFM, rinasca la mobilità bolognese da un intenso lavoro di riprogrettazione.

Come Quartiere Savena, diciamo da tempo che “il nostro territorio ha bisogno di una sistema di mobilità coordinato, che favorisca l’inter-modalità e sappia valorizzare le forme nuove di collegamento fra il Quartiere, il resto della Città, la Valle del Savena ed il Levante bolognese” e che, dentro questo sistema, un’organica e coordinata “cura delle diverse componenti del sistema di mobilità (pedonale, ciclabile, di trasporto pubblico e di trasporto privato) è l’unico modo per cercare di arrivare ad una reale concorrenza fra i diversi mezzi di trasporto, che permetta ai cittadini di avere alternative efficienti ed economiche al mezzo privato” (odg 36/2012). In questa direzione cerchiamo da tempo, nonostante la modestia dei nostri poteri, di orientare la programmazione e l’azione delle altre istituzioni bolognesi. E l’inaugurazione di sabato non potrà che essere un ulteriore stimolo a proseguire oltre. L’SFM non deve rimanere una cattedrale nel deserto, ma divenire lo snodo, il nuovo perno attorno a cui progettare il muoversi ed il fluire della popolazione bolognese.

Per cominciare, e cominciare bene, ci vediamo sabato pomeriggio in via Emilia Levante!

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