A Savena niente strisce blu

Avrete probabilmente letto che, con un piano della Giunta comunale, è in corso di realizzazione un ampliamento della zona con sosta a pagamento (le strisce blu) in diverse aree della periferia di Bologna.
Le strisce blu però non arriveranno nel Quartiere Savena: in un’interlocuzione onesta con l’assessore Andrea Colombo, la Presidente Virginia Gieri ed io (come coordinatore alla mobilità per il Quartiere) abbiamo fatto presente che nel nostro territorio le ragioni giustificative per un intervento di questo genere mancano completamente, e la voce del Quartiere è stata ascoltata ed accolta dall’assessore.
Altro è il discorso per areIMG_20151110_154127e diverse di Bologna, con caratteristiche peculiari, dove in alcuni casi erano stati gli stessi residenti ed esercenti del territorio a chiedere questo tipo di intervento, in altri casi i Consigli di Quartiere avevano avanzato proposte in questo senso. Non mi permetto di entrare in questo, ed anzi invito tutti a guardare con grande rispetto ai territori dove questa richiesta è emersa da cittadini auto-organizzati con l’aiuto del Quartiere di riferimento.
A Savena però non era avvenuto niente di tutto questo, ed in particolare a San Ruffillo, dove ci sarebbe dovuta essere l’estensione delle strisce blu secondo i piani iniziali, le motivazioni sostanziali attinenti la fluidità della circolazione e della sosta non erano in alcun modo ravvisate.
Credo che si possa dire che tutti, Quartiere e Comune, abbiano lavorato a fin bene e con una buona collaborazione reciproca.

San Ruffillo si muove

In questa estate finora poco afosa, vorrei dedicare una riflessione alla parte del nostro Quartiere che, per la presenza dei primi Colli, tradizionalmente è meno afflitta dalle torride stagioni bolognesi: San Ruffillo.

Infatti, dopo diversi anni di sostanziali blocchi amministrativi, dovuti spesso alla complessità dei progetti oltre che alla lentezza (a volte quasi “intrinseca”) di alcuni soggetti pubblici in campo, è a questa ampia zona che ora stanno per rivolgersi alcuni progetti particolarmente significativi di risistemazione della Città.

1) Partirà già nelle prossime settimane, cioè nel corso di quest’estate, il lavoro di messa in sicurezza di via Toscana per un tratto lungo quasi tre chilometri, dall’Ospedale “Toniolo” al confine con Rastignano. Il lavoro, da tempo atteso, è inserito in un progetto cittadino che si concentra sui grandi assi stradali di periferia dove, negli anni scorsi, si sono purtroppo concentrati il maggior numero di incidenti stradali e, quindi, di morti e feriti: possiamo definirlo, senza patemi, un “progetto salva-vite”.

Proprio quest’intento farà sì che non ci sarà un lavoro eclatante ed impattante sulla strada (come invece fu tre anni fa in via Emilia Levante), quanto piuttosto un’opera di rammendo punto per punto: si elimineranno le barriere architettoniche sui marciapiedi, si miglioreranno le condizioni di sicurezza degli attraversamenti pedonali (con due semafori a chiamata, ma sincronizzati al resto degli incroci), si regoleranno con sensi unici alcune vie che si immettono/dipartono da via Toscana e che sono attualmente troppo poco larghe per sopportare in sicurezza un doppio senso di marcia.

Il progetto, che è stato presentato lo scorso 17 giugno dall’Assessore Colombo in Quartiere, accoglie inoltre diverse segnalazioni che nel tempo lo stesso Quartiere o alcuni residenti avevano fatto.

2)  È stato presentato invece lo scorso 27 giugno in Comune un altro progetto che riguarda il completamento e l’accessibilità di alcune stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano e che, per noi di Savena, riguarda la stazione di San Ruffillo. Qui si prevede di realizzare, nell’ambito dei fondi che un tempo erano destinati dallo Stato alla famigerata “metrotranvia” e che la giunta Merola è riuscita a dirottare su altre opere in Città, una serie di collegamenti pedonali e ciclabili a servizio della Stazione: due piste ciclabili (da via Foscherara e da via San Ruffillo), un sottopassaggio per disabili e l’accesso all’area ferroviaria dal parcheggio della Coop. Inoltre, si procederà alla riqualificazione vera e propria di via Beethoven.

3) È già in corso, ad opera dell’istituto religioso che gestisce l’Ospedale “Toniolo” un intervento con cui si realizzerà, su un’area di proprietà, il parcheggio dei dipendenti della stessa struttura sanitaria: in questo ambito, Comune e Quartiere hanno chiesto ed ottenuto che venisse anche realizzato un ulteriore tratto di pista ciclabile, fra via Foscherara e via delle Armi, che si andrà a collegare con quella già esistente da una parte, e con quelle che verrà costruita a servizio della Stazione dall’altra. Questo tratto è già in costruzione!

Inoltre, il Comune su proposta del Quartiere sta presentando un ulteriore progetto di collegamento fra piste ciclabili esistenti: sto parlando del tratto fra via delle Armi e via degli Orti, che in parte costeggerà gli impianti sportivi di via Torino. Quando anche questo andrà in porto, avremo finalmente realizzato – come promesso – un lungo collegamento ciclabile a servizio delle zone San Ruffillo e Pontevecchio, che toccherà due stazioni del SFM e si innesterà presso via Fossolo nella già consolidata e frequentata ciclabile Centro-San Lazzaro.

4) Come forse qualcuno di voi saprà, il prossimo settembre avrà avvio il primo anno scolastico a pieno regime del nuovo Istituto comprensivo di via Buon Pastore (dalla materna alle medie), in un edificio finalmente moderno e rispondente a tutte le norme. Questo avrà ovviamente delle conseguenze importanti in termini di flussi stradali, sia pedonali sia veicolari, e sarà importante mantenere in un contesto di sicurezza sia chi andrà a scuola, sia chi nella zona abita. Per questo, è già stato approvato dal Comune – su proposta del Quartiere e dello stesso Istituto scolastico – un progetto complessivo di revisione dei sensi di marcia della zona delle vie Novaro/Pacinotti/Buon Pastore/Croce di Camaldoli.

Anche qui, il problema ormai storico di strade troppo strette per sopportare in sicurezza il doppio senso di marcia verrà risolto con un efficace sistema a scacchiera, nel quale si “andrà” per una strada e si “tornerà” per la parallela, e dove le vie che si immettono su via Toscana lo faranno con immissioni garantite in modo migliore e maggiore.

5) Da ultimo, un appunto su un “discorso” politico, amministrativo e sociale che come Quartiere abbiamo voluto aprire: quello su Monte Donato. Questa porzione del nostro territorio è stata per lungo tempo dimenticata dall’azione degli enti pubblici, o quantomeno dell’istituzione-Quartiere.

Abbiamo ora voluto invertire la rotta: è stata fatta (lo scorso 25 marzo) un’assemblea pubblica, particolarmente partecipata, dove con lo stile della “consultazione territoriale” siamo andati in loco ad ascoltare proposte ed idee dei concittadini che abitano i tre borghi del Monte; il successivo 8 aprile abbiamo portato il Sindaco Virginio Merola ad incontrare, nella piazzetta del paesino, una rappresentanza dei residenti e di altri interessati alle vicende della nostra Collina; infine, gli scorsi 21 e 22 giugno c’è stata una bellissima festa nei borghi Gessaioli e Lazzari, luoghi sconosciuti ai più ma di una preziosità (anzitutto sociale ed ambientale) incredibili!

Il nostro programma non si ferma però qui: se su alcuni temi posti dai concittadini lì residenti il Quartiere è già in condizione di dare delle risposte chiare, su altri (uno su tutti il trasporto pubblico in Collina) pensiamo vada avviata dall’autunno una progettualità partecipata, che coinvolga i tre Quartieri collinari tutti coloro che vogliono starci con serietà e proposte: su questo pensiamo che anche TPER ed il Comune dovranno fare uno sforzo maggiore in termini in inventività e capacità di uscire da schemi consolidati vecchi ormai di cinquant’anni.

In conclusione e fra tutti i temi che ho cercato di toccare, tanto è stato fatto, ma tanto soprattutto è ancora da fare. Speriamo, come amministratori del Quartiere Savena, che si riesca a fare un buon gioco di squadra con l’amministrazione comunale e con tutti gli interessati. Solo così Bologna potrà marciare ancora meglio, e ancora insieme!

Buona estate a tutti!!

Edo

 

Tutto in un MMS: Mobilità modello Savena

Sui vari temi che la parola “mobilità” suscita, dopo due anni e mezzo, cioè alla metà del mandato che ci stato dato, come Consiglio di Quartiere abbiamo scelto di fare il punto e di chiedere un rilancio.

Sono stati due anni e mezzo intensi, che hanno visto il Consiglio di Quartiere votare – quasi sempre all’unanimità – numerose prese di posizione, dai cantieri legati all’Altà velocità ferroviaria a quelli del defunto Civis, fino alla proposta di azioni specifiche per la sicurezza pedonale e ciclabile. Ancor di più, se si può dire, questi due anni e mezzo sono stati caratterizzati dalla consultazione territoriale attraverso la quale abbiamo scelto (con la Presidente Virginia Gieri ed il collega Simone Montanari) di andare rione per rione e lì, in loco, parlare di cosa va e cosa non va, cercare soluzioni e proposte prima che esplodano i problemi. L’ultima consultazione l’abbiamo fatta circa un mese fa a Monte Donato, con un’assemblea affollatissima (a occhio c’era quasi un rappresentante per famiglia, o poco meno), conclusasi con la voglia da parte di chi lì abita di costituire un’associazione per mettere “a sistema” idee, proposte e anche – non neghiamocelo! – lamentele.

Qualche giorno fa il Consiglio di Quartiere, come dicevo, ha tirato una prima somma a metà del percorso, e l’ha voluto fare cercando di chiedere un rilancio a tutto campo, per affrontare problemi e sfide della mobilità non con un approccio lamentoso per micro-problemi sotto casa, ma con un’idea precisa nata nella pragmaticità di chi prima vive le cose e poi ne parla, con alcune priorità ed altre azioni da coordinare.

Con l’orgoglio di chi vive in questo bellissimo angolo di Bologna e vuole che domani sia ancora meglio di oggi. E allora, senza neanche un voto contrario come è nello stile del nostro Consiglio di Quartiere, sempre impropontato alla collaboratività, abbiamo approvato tutto questo.

Con alcuni concetti-chiave: rilancio dell’escursionismo e dei percorsi pedonali di vicinato; nuova pista ciclabile San Ruffillo-Mazzini; SFM come cuore e perno del trasporto pubblico, scommettendo più su quello che su lenti ed affollati autobus; conclusione rapida dei lavori per il nodo di Rastignano; riforma “con il cesello” di sosta e sensi unici, senza che sia necessario introdurre strisce a pagamento.

PIANO PER LA MOBILITÀ A SAVENA
proposto all’attenzione del Consiglio comunale e dell’Assessore Andrea Colombo

(il testo che qui riporto è quello dell’odg 10/2014 votato il 13 marzo scorso)

1) Mobilità pedonale

1.1) Approccio politico: anche in una porzione di Bologna non afferente alla Città storica e quindi privo di pedonalizzazione in senso tradizionale, la mobilità pedonale deve assumere un ruolo non secondario sia nella dimensione di vicinato, sia nell’obiettivo di cucire fra loro parti urbanisticamente distinte, sia in quello di favorire una cultura dell’andare a piedi ed un rilancio dell’escursionismo verso la Collina.
1.2) Azione principale: realizzazione di due “capolinea dell’escursionismo” a Savena, corrispondenti a Villa Mazzacorati ed alla cd. racchetta di via Corelli. Da essi, quando andranno finalmente in porto i progetti rispettivamente del Parco dei Camaldoli e della risistemazione ambientale post-cantiere TAV, si dovranno dipartire i percorsi verso i Colli bolognesi da un parte, e verso il Parco dei Gessi dall’altra. Il solo modo perché ciò abbia un senso complessivo nel tessuto urbano di Savena e di Bologna è la realizzazione anche di un camminamento di tipo sentieristico in riva al Canale di Savena (e ricalcandone il percorso ove esso è stato coperto), di modo che i due «capolinea escursionistici» siano collegati fra loro e con il resto della Città.
1.3) Altre azioni: realizzazione, con la collaborazione fondamentale delle realtà associative e commerciali locali, di nuovi spazi urbani “di vicinato”, dove il cittadino possa con serenità fruire di un rione e dei suoi servizi: in questo senso, assume particolare importanza l’idea di risistemazione dell’area della cd. Piazzetta di San Ruffillo, che costituisce un obiettivo primario dell’Amministrazione di Quartiere, e quella dell’istituzione delle “zone 30”, nel rispetto dei criteri di cui si dirà oltre.
Messa in sicurezza del camminamento in riva al Savena che dalla Chiusa di San Ruffillo porta al Paleotto, attualmente in stato di pericolo idro-geologico.
Realizzazione di un collegamento pedonale collinare fra l’abitato di Monte Donato ed il centro di San Ruffillo, in un contesto di sicurezza, anche con riferimento all’espansione presente e futura dell’Istituto comprensivo n. 13 in via Buon Pastore.

2) Mobilità ciclabile

2.1) Approccio politico: anche questa componetene va promossa, tutelata ed incentivata,  nella convinzione che possa diventare un’alternativa valida e credibile al trasporto privato motorizzato. Tale scopo può essere concretizzato solo attraverso il miglioramento della rete dei percorsi ciclabili sicuri, preferibilmente in sede separata ed efficienti, cioè che consentano di raggiungere le principali centralità nell’area urbana.
2.2) Azione principale: realizzazione del collegamento ciclabile fra le due stazioni FS di San Ruffillo e di Mazzini, con un percorso che dal piazzale Anceschi si affianchi alle vie Mercadante e Guanella, attraversi via della Foscherara, raggiunga via delle Armi (dove intersecarsi con un percorso ciclabile già esistente da tempo e finora “isolato”), passi all’interno dell’area verde e sportiva di via Torino, si incroci con via Parisio e, utilizzandone la breve racchetta abbandonata, arrivi all’attraversamento ciclabile protetto di via degli Orti, dove termina attualmente la pista che collega poi alla Stazione Mazzini e alla radiale ciclabile Bologna – San Lazzaro.
2.3) Altre azioni: prosecuzione del lavoro di “cucitura” fra la grande radiale ciclabile Bologna – San Lazzaro ed i rioni che essa attraversa, completandone i collegamenti capaci di raggiungere meglio le parti più attive della Città e le congiunzioni con le parti del Quartiere attualmente non interessate o solo lambite.

3) Trasporto pubblico locale

3.1) Approccio politico: è il Sistema Ferroviario Metropolitano la vera scommessa della mobilità bolognese, in tutte le sue componenti. L’SFM deve essere la perno della trasformazione sia della mobilità pedonale, sia dei collegamenti ciclabili, sia in chiave di alternativa al trasporto privato, sia in chiave di riprogettazione complessiva del TPL.
3.2) Azione principale: nel contesto della medesima somma economica complessiva impiegata, deve essere ridisegnata in modo sempre migliore la relazione di scambio l’SFM e la rete degli autobus, di modo che la seconda abbia un ruolo ancillare rispetto al primo, avendo cioè il TPL a Savena le due Stazioni Mazzini e San Ruffillo come propri poli. Da un parte, occorre migliorare ed infittire orari e cadenze dell’SFM, perché assorba parte del flusso di viaggiatori che oggi usano il TPL su gomma per trasferimenti da una parte all’altra della Città e dell’area metropolitana, e perché assorba parte del traffico privato in entrata a Bologna dalla Valle del Savena (direttrice della Futa) e dal Levante bolognese (direttrice della via Emilia). Dall’altra, è fortemente necessario migliore i collegamenti interni fra l’ex Quartiere Mazzini e l’ex Quartiere San Ruffillo, che tuttora nella topografia delle linee di autobus sembrano entità separate ed attratte unicamente dalla relazione radiale con il Centro storico.
3.3) Altre azioni: realizzare, mediante le azioni già contemplate nelle altri campi di questo deliberazione, l’interconnessione dell’SFM con la rete della mobilità ciclabile e con la riprogettazione della mobilità nelle “zone 30”.

4) Trasporto privato motorizzato

4.1) Approccio politico: la cura delle componenti del sistema di mobilità precedentemente elencate è l’unico modo per cercare di arrivare ad una reale concorrenza fra i diversi mezzi di trasporto, che permetta ai cittadini di avere alternative efficienti ed economiche al mezzo privato. Allo stato, le esigenze di sosta nel nostro territorio sono abbastanza equilibrate, tali da non ritenere necessaria l’introduzione anche a Savena della sosta a pagamento.
4.2) Azione principale: realizzazione di una doppia dimensione del trasporto privato a Savena: da un lato deve essere assolutamente intrapreso uno sforzo decisivo per portare a termine i lavori per la Bretella del Dazio, il primo tratto della variante di Rastignano e la ricucitura ambientale successiva al ventennio di cantieri TAV; dall’altro lato, valorizzare il carattere vicinale di alcune aree mediante l’istituzione di “zone 30”, laddove sia possibile mantenere invariato il saldo dei posti auto e collegarsi con immediatezza all’SFM.
Il completamento dei lavori del nodo di Rastignano potrà mettere fine ai due decenni di disagi per i concittadini residenti nell’area di via Corelli, e potrà finalmente consentire di liberare dal traffico pesante anche di transito zone a vocazione residenziale e commerciale. Inoltre, potrà consentire di realizzare uno dei due “capolinea escursionistici” di cui si è sopra.
Per quanto riguarda le “zone 30”, esse possono essere individuate laddove vi sia una ragionevole dimensione di vicinato da tutelare mediante interventi complessivi di riqualificazione delle strade e dell’arredo urbano, unitamente alla garanzia dell’invarianza del saldo di posti auto e dell’efficace collegamento con le stazioni dell’SFM. Hanno queste caratteristiche: la zona Pontevecchio (compresa fra la ferrovia, via Emilia Levante, via Po e via degli Orti), la zona Bellaria (compresa fra le vie Po, Emilia Levante, Arno e degli Ortolani) e la zona bassa di San Ruffillo (compresa fra la ferrovia, via della Direttissima, via Toscana e via Mascagni).
4.3) Altre azioni: realizzazione ad opera di privati, anche allo scopo di raggiungere gli obiettivi sottesi all’istituzione di “zone 30”, di un nuovo parcheggio pertinenziale sotterraneo in piazza Belluno e di un altro nella zona bassa di San Ruffillo.
Riapertura del tratto interrotto di via Milano, fra via Mazzoni e via Francesco Cavazzoni, con messa in sicurezza di quest’ultima.